Introduzione
Le vaste installazioni ed impianti industriali che richiedono ampi magazzini per lo stoccagio di materiali come acciao, ferro, materiali da costruzione, oppure discariche ed impianti di riciclaggio, comportano la possibilità di avere contaminanti radioattivi indesiderati e quindi necessiterebbero di una tecnica di monitoraggio sicura per gli operatori che devono effettuare i controlli.
Lo stesso concetto si applica al caso di siti industriali altamente contaminati e ad aree dove sono avvenuti incidenti che coinvolgono materiale nuleare o radiologico.
Obiettivo del progetto
L'obiettivo del progetto è stata la realizzazione di un prototipo di veicolo aereo senza pilota (UAV), più comunemente chiamato "drone", per la localizzazione di sorgenti radioattive in impianti industriali oppure in aree contaminate in seguito ad incidenti che coinvolgevano materiale nucleare. Le sorgenti radioattive possono essere localizzate dal drone grazie all'equipaggiamento con un sistema di comando aptico e un detector di raggi X e gamma a base di CZT che possiede i fondamentali vantaggi di essere leggero, compatto spettroscopico anche a temperatura ambiente e a basso consumo.
X-drone in azione
Test sul campo: localizzazione e identificazione di una sorgente radioattiva di Iridio in un complesso industriale (in collaborazione con "ARPA Emilia Romagna" e "EMILTEST cnd")
Test sul campo: ricerca di eventuali sorgenti nucleari in discarica (in collaborazione con "s.a.ba.r. spa" e "ARPA Emilia Romagna")
X-drone versione 2
Essendo il progetto risultato uno dei più riusciti nell'ambito del programma "Progetto Bandiera - Futuro in ricerca", è stata finanziata un'estensione del progetto per l'ottimizzazione del prototipo. L'ultima versione del prototipo ha previsto l'impiego di un detector quasi emisferico e l'adeguamento del UAV alle normative vigenti in continua evoluzione.